MUSEOS DE LA SEDA / SILK MUSEUMS

conservare i vecchi macchinari industriali obsoleti per dare vita a un primogenito luogo “della memoria”: il Museo della Seta. La genesi del Museo è quindi industriale e si basa direttamente sul recupero della filiera mercantile produttiva. Pertinente al Museo insiste una seconda costruzione, l’ Istituto Tecnico Industriale di Setificio dedicato a Paolo Carcano, figura di spicco della cultura cittadina: già deputato al Regno d’Italia dal 1881 e autore del testo della legge del 1902 che porta il suo nome, egli ha introdotto la regolamentazione della partecipazione delle donne e dei minori al lavoro in fabbrica, anticipando per la prima volta il concetto di congedo post partum di quattro settimane per le lavoratrici. L’Istituto, sorto nel centro della città nel 1868, rispondeva al bisogno di forgiare le giovani maestranze alla scienza e alla tecnica della lavorazione della seta. Riedificato nella prima metà degli anni Settanta in forme più ampie nel perimetro urbanistico che ospita il Museo, il Setificio di Como, con una storia lunga 150 anni, è ancora oggi in forte attività, a testimonianza che il distretto serico lariano pesa ancora nel panorama globale. Ultimo, ma non per importanza, c’è un terzo elemento del quadro esterno al Museo che è doveroso citare prima di varcarne la soglia: cinque alberi di gelso, guardiani e silenziosi custodi di una storia agraria largamente diffusa un tempo sul territorio lombardo. Il gelso ( Morus L .) di Lodovico Maria Sforza, l’albero senza il quale la storia che raccontiamo non avrebbe avuto inizio. Noi, nel piccolo spazio verde antistante il Museo, abbiamo la fortuna di ospitare cinque tra i pochissimi esemplari rimasti in città, unici sopravvissuti a un’urbanizzazione e a una crescita che hanno divorato una fetta sostanziale del patrimonio 88

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