MUSEOS DE LA SEDA / SILK MUSEUMS

20 ASCCa, Contratti cit. Tutto ciò confer- ma che fin dall’inizio i mulini da seta rea- lizzati all’interno del setificio erano mossi da ruote idrauliche a caduta d’acqua così come è chiaramente specificato nell’ Atto notarile dell’8 dicem- bre 1676, stipulato tra il Comune di Cara- glio e Galleani, in cui si legge : “il M.to Illu- stre Signor Giò Gerolamo Galleani fù Giò Francesco Galleani cittadino di To- rino, abbi risolto di far fabbricare e construere un edificio, o sia Filatore di seta, sovra il presen- te Finaggio Fontana di Celleri, per potersi valere dell’acqua di detta fonta- na a caduta d’essa per le ruote che saranno necessa- rie per detto edificio, quale deve servire per la mossa di tutto detto ordegno ed ingegni” . 21 Il progetto esecutivo del primo lotto dei lavori di recupero, restauro e riuso funzionale del Fila- toioRosso di Caraglio, su incarico del Comune di Caraglio, è stato elabora- todaunraggruppamento temporaneo di professio- nisti che comprendeva: Ing. G. Pedrazzi, Arch. A. Toselli, Arch. A. Mel- lano, Ing. R. Pernachele, P. I. G. Brambilla, Arch. C. Cicchetti, Arch. M. Giuffrè. continuità strutturale dei paramenti murari portanti con operazioni di cuci-scuci, l’inserimento di barre in acciaio per la chiusura delle lesioni più importanti e la risarcitura delle crepe con iniezioni di malte epossidiche. Le condizioni statiche delle fondazioni non presentavano, in questo caso, problematiche rilevanti, mentre importanti interventi si sono resi necessari per rifunzionalizzare gli orizzontamenti sia in legno sia in muratura, anche per poter sopportare i nuovi carichi di esercizio. Per entrambe le tipologie, successivamente alle indagini condotte per la verifica delle effettive caratteristiche statiche, si è provveduto alla definizione di interventi mirati al mantenimento e consolidamento delle strutture originarie che permettessero, al contempo, di aumentarne la capacità portante, in funzione delle mutate destinazioni d’uso e della necessità di rispondere alle prescrizioni normative in materia di spazi aperti al pubblico. Soltanto uno dei solai originari presentava condizioni che lo rendevano irrecuperabile, pertanto si è dovuto procedere alla completa ricostruzione in perfetta analogia con i preesistenti. Tutti gli altri sono stati consolidati posando in opera solettine in calcestruzzo armato, rese collaboranti con la struttura lignea sottostante tramite l’inserimento di connettori in acciaio combinati con l’azione di resine epossidiche. Per quanto riguarda i solai in muratura, l’intervento di rinforzo si è concretizzato con l’esecuzione di cappe collaboranti armate e piolate con i mattoni delle volte sottostanti, ulteriormente irrigidite realizzando dei frenelli in cemento armato di altezza variabile confinati all’interno degli spazi di riempimento, ottenendo, in tal modo, una nervatura in estradosso del tutto invisibile una volta posate le pavimentazioni. Dopo aver completato il consolidamento statico del manufatto architettonico, si è passati alla messa in opera delle dotazioni impiantistiche e infrastrutturali, sempre seguendo la linea del minimo impatto visivo. Con questi presupposti sono state realizzate la nuova centrale termica, la centrale di pompaggio e la grande vasca di accumulo per l’impianto antincendio con una capacità di centocinquantamila litri, tutte completamente interrate nel cortile a ovest del fabbricato. Per sopperire alle carenze dei rapporti aero-illuminanti dei singoli locali richiesti dalla normativa, è stata realizzata, nel sottotetto, una centrale di trattamento dell’aria (U.T.A), pensando a un sistema di estrazione che utilizzasse le canne fumarie dei vecchi camini presenti in molti degli ambienti. Terminati gli impianti, si è passati alla valorizzazione degli spazi espositivi così ottenuti, realizzando nuovi intonaci in calce idraulica naturale e recuperando quelli in discrete condizioni, con iniezioni sotto malta in latte di calce. Sono poi state restaurate tutte le cornici in stucco a marmorino delle finestre sulle facciate esterne e le decorazioni a tromp-l’oeil delle aperture che si affacciano sul primo cortile, mentre i serramenti interni ed esterni sono stati completamente rifatti, seguendo fedelmente le antiche sagome. Lo stato di conservazione delle pavimentazioni ha 115

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