MUSEOS DE LA SEDA / SILK MUSEUMS

vertici dell’edificio, di altezza decisamente inferiore, oggi ne sono rimaste soltanto tre. Queste circostanze ci aiutano a capire l’aspetto esteriore della costruzione, riferibile a modelli in uso nelle dimore fortificate o a quei rari esempi di ville extraurbane sorte nel secolo precedente, piuttosto che alla configurazione delle fabbriche da seta che iniziavano a essere costruite nel Piemonte meridionale ma di cui, in tal periodo, non esistevano ancora modelli di riferimento. Nel primo cortile si trova da una parte la manica che conteneva i torcitoi idraulici e le altre macchine accessorie e dall’altra quella contenente gli ambienti residenziali, coperti da volte di vario tipo tutte riccamente dipinte e decorate. Nel secondo cortile 14 si trovano un altro alloggio e la manica lunga a due piani dove si svolgevano le operazioni di trattura. L’edificio, originariamente, ospitava il deposito dei bozzoli al piano terreno, nel vasto locale a due navate coperto da volte a crociera (oggi chiamato “sala delle colonne”) mentre al piano superiore, nell’ambiente unico senza appoggi intermedi, erano installate le bacinelle per la trattura disposte su due file longitudinali. Il terzo cortile ospitava nella manica meridionale i locali accessori all’attività, mentre in quella occidentale sono stati rinvenuti, durante la campagna di scavi archeologici, i reperti che denunciano la presenza della primitiva filanda, coeva alla fase d’impianto della fabbrica. Il lato orientale di questo cortile è invece delimitato dalla presenza del muro di contenimento del terrapieno su cui scorreva l’antico canale di adduzione dell’acqua. I grandi mulini circolari da seta erano azionati da ruote idrauliche mosse a caduta d’acqua, la quale doveva essere fornita in abbondanza e con flusso costante. Proprio questa fu la priorità 14 AST Corte, Senato di Piemonte, Testamenti pubblicati , vol. XXIII, c. 375r, 6 gennaio 1743. 111

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